domenica 26 luglio 2015

Un anno in Mozambico

Maputo, 25 luglio 2015

Eh si, è passato 1 anno da quando sono arrivato qui la prima volta.
Ed oggi, in questa giornata di aria fresca e caldo sole, mi affaccio dalle finestre di casa e respiro la rilassatezza che la città mi trasmette durante il fine settimana.
Fra 7 giorni tornerò in Italia, lasciando tanti ricordi, tanti amici e colleghi e molte esperienze, spesso semplici, che mi hanno dato l’opportunità di guardare l’Africa da dentro, l’Europa da fuori e, forse, me stesso da un punto di vista differente.

Ho avuto la fortuna e l’opportunità di conoscere tante persone e cose a cui sarebbe difficile non affezionarsi. Per questo motivo, e per altri ancora, credo che non sarà un addio, ma un arrivederci, Mozambico!


sabato 11 luglio 2015

Genti di Ilha

Ilha de Moçambique, 18-22 Giugno 2015

A partire dall’VIII secolo le coste del Mozambico furono colonizzate dagli Arabi, che ivi stabilirono dei sultanati. La maggior parte della popolazione abbracciò l’islam ed oggi i numerosi edifici religiosi ne sono testimonianza.


Molti arabi, inoltre, si stabilirono sulle coste del Mozambico, in particolare nelle zone settentrionali, ove è localizzata Ilha de Moçambique.
Successivamente, la storia coloniale ha contribuito ulteriormente alla ricchezza antropologica di queste terre. Vasco de Gama approdò sulle coste del Mozambico nel 1498 ed Ilha fu la prima capitale della colonia portoghese, dove quindi iniziarano ad affluire anche i "mulungu", gli uomini bianchi. Inoltre, i continui scambi con le colonie dell’India portoghese contribuirono ulteriormente a questa grande diversità di cultura, tradizioni, abitudini, cibo. E bellezza.






domenica 28 giugno 2015

Ilha de Goa

Ilha de Goa, Província de Nampula, Moçambique
19 Giugno 2015

Siamo partiti la mattina presto dal pontile di Ilha de Moçambique, sul Dowh del capitano Jambo e di suo figlio, che navigano i mari di questa zona come facevano i loro avi.
Il Safari, una imbarcazione di circa 7 metri, è armata con una sola vela latina e non ha deriva. Non c’è nessun tipo di strumentazione elettronica o meccanica, né motori o altro che sia stato inventato negli ultimi 100 anni.



La vela è issata naturalmente a braccia e la navigazione è lenta e silenziosa. E questa lentezza, e questo silenzio, fanno parte del modo di vivere dei marinai locali: ogni loro movimento è lento, quanto quello della barca spinta dal vento e scarrocciata dal mare; ed ogni loro parola è quasi bisbigliata, come fosse una forma di rispetto verso i suoni della natura e del mare.

 

Sbarcati a Goa, una breve passeggiata ci porta fino al faro, dove il “guardiano” ci lascia entrare in cambio del pagamento di un “biglietto” informale.


Le scale sono buie e il contrasto con i colori dell’Isola è forte.



In cima, a parte un piccolo pannello fotovoltaico, tutto è rimasto come 50 e più anni fa.













Gli unici incontri in questo caldo venerdì di inverno tropicale, sono i giovani pescatori del posto, che lasciano a seccare al sole le fatiche del loro lavoro.



A fine mattinata, prima di spostarci verso un'altra meta, ci concediamo un tuffo nei colori del mare di Goa.







sabato 27 giugno 2015

Ilha de Moçambique

Naufragare su una spiaggia assolata e desolata dell'Isola di Goa e vedere all'orizzonte Ilha de Moçambique.













Avvicinarsi poi a Ilha de Moçambique, navigando esclusivamente a vela, ad all’imboccatura della baia di Mossuril, sul capo settentrionale dell’Isola, vedersi sbarrare la strada dal Forte di São Sebastião.

E, dopo due bordi di bolina a cavallo di un Dowh, sbarcare sulla spiaggia occidentale, di fronte il Palazzo del Governatore, dal cortile interno finemente decorato.


E poi passeggiare lungo le stradine della Cidade de Pedra, costeggiando le mura intonacate di qualche dimora, a cui accedere attraverso un robusto portale.

E soffermarsi ad ammirare genti, merci ed architetture coloniali, seduti ai margini di una delle numerose piazze, di fronte ad un edificio dell’amministrazione portoghese.



O, ancora, dirigersi verso la Chiesa Fortificata di Sant'Antonio e fermarsi a riposare nel suo cortile.



Fermarsi qualche giorno a Ilha de Moçambique permette di sperimentare alcuni delle immagini che africani, arabi, indiani ed europei hanno vissuto con i loro sensi per secoli.
Qui abbiamo avuto il privilegio di viaggiare un po’ nel tempo, per i 5 indimenticabili giorni che vi racconterò nei prossimi post.

sabato 6 giugno 2015

Kruger

Kruger National Park, Sud Africa, 29, 30, 31 maggio 2015

Grande grosso modo come Israele, il Kruger è uno dei parchi nazionali più conosciuti al mondo.
È un area abbastanza facile da raggiungere da Maputo e credo sia un piccolo privilegio potersi immergere in una natura così selvaggia, a sole 2 ore da casa.

Pubblico qui alcune foto del nostro fine settimana, un bel ricordo di questo inverno africano.






domenica 22 febbraio 2015

Drakensberg



Royal Natal National Park, Sud Africa, 30 gennaio – 3 febbraio 2015

3 amici, 3 nazioni, 1.000 e più km in auto, decine di km a piedi.
Alla vigilia del mio –esimo compleanno, attraversiamo 2 frontiere, percorrendo circa 600 km in auto per raggiungere il Royal Natal National Park, nella zona nord della catena del Drakensberg, i Monti dei Draghi.
Lungo il tragitto, il giallo dei girasoli, l’azzurro del cielo, il verde dei prati e il bianco delle nuvole sembrano comporre un qualche quadro paesaggista. La lunga striscia di asfalto si perde all'infinito.


 Giunti al Parco, la montagna si mostra scura, sotto un manto compatto di nuvole.



La prima escursione ci porta tra versanti e cascate, sotto un cielo plumbeo che ci regalerà, a fine giornata, una doccia di pioggia.


Il secondo giorno decidiamo di affrontare la valle del Tugela River, la quale, durante il cammino, si stringe sempre più fino ad apparire come un profondo orrido.






Il terzo giorno decidiamo di visitare l’anfiteatro che sbarra la Valle del Tugela dal versante opposto. Dopo circa 2 ore di auto, attraversando lo Sterkfontein Dam Nature Reserve, un grande lago che ricorda paesaggi nordici e non più africani.

La giornata è splendida e circa 500 metri di dislivello ci separano dalle creste alte 3.000 metri. I panorami e la natura ripagano le fatiche del cammino.


E a fine giornata torniamo all’automobile, lasciandoci alle spalle quei picchi grandiosi. Stanchi, ma felici.


Prima della partenza, il Drakensberg ci regala l’ultima sorpresa: un sole splendente illumina di azzurro il cielo e di verdi dai mille toni la vallata, chiusa dal maestoso anfiteatro. 

  
Ringrazio Damiano Stella per alcune delle foto pubblicate in questa pagina. 
  

sabato 17 gennaio 2015

Parco Nazionale di Gorongosa



Parque Nacional da Gorongosa, Provincia de Sofala, 21-25 Novembre 2014

Quel Leone ruggente sul logo del Parco suggerisce la necessità di lottare, come succede da sempre in questa terra. Lotta per la sopravvivenza negli ecosistemi naturali, lotta per la vita della popolazione locale in una delle aree più povere del pianeta, lotta del personale del Parco per difendere un area definita dal National Geographic "African Eden".

 
Gorongosa è stata una delle roccaforti della Renamo, la resistenza nazionale mozambicana (oggi secondo partito politico nel paese), che ha combattuto contro le forze governative nella sanguinosa guerra civile terminata nel 1992. E quindi è stato uno dei luoghi che ha maggiormente sofferto i combattimenti durati quasi 20 anni.
In questo contesto le popolazioni animali sono state fortemente ridotte dalla caccia di frodo, dovuta sia a necessità alimentari, che alla possibilità di generare redditi attraverso il traffico di avorio e altri prodotti.
Oggi, grazie all’impegno della Carr Foundation, del Governo del Mozambico e di altri partners, tra cui UNDP, WWF, USAID, il Parco Nazionale di Gorongosa è oggetto di un importante progetto di restauro ambientale (il Gorongosa Restoration Project), grazie al quale, peraltro, le popolazioni animali stanno crescendo a ritmi significativi.

Oltre agli aspetti di conservazione della biodiversità, il Gorongosa Restoration Project si preoccupa anche di creare fonti di reddito alternative per le popolazioni locali, coniugandole con le esigenze di tutela della natura. Un importante azione è la realizzazione di vivai di specie forestali, con l’obiettivo di riforestare aree disboscate nel recente passato.


 E non mancano soluzioni di ingegneria idraulica semplici ed economiche.